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Mostra Fotografica Collettiva

 
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LA GENTE E IL SUO DIO

 
Gite Cene Mostre

presso la Biblioteca del Comune di Suzzara

LE FOTO [ .vedi. ]
 

Inaugurazione Sabato 1 novembre 2014 ore 10.30

 
 
 
testo di Giampiero Palmieri
 

Il tema è quello della religiosità popolare, con riferimento alle diverse confessioni cristiane, in ogni parte del mondo, soprattutto in quei paesi in cui il radicamento delle chiese è tale da permeare anche gli ambienti laici e secolarizzati ed in quelli in cui comunque le religioni costituiscono un deposito di senso a disposizione dei singoli e dei gruppi sociali.

   Il tema può essere affrontato e declinato con fotografie che si soffermino su vari aspetti come quelli indicati di seguito, con sguardo libero e con franca partecipazione, come hanno già fatto, del resto, con approcci anche molto diversi, vari importanti autori (si pensi in primo luogo a Ferdinando Scianna e a Pepi Merisio).

   Il sacro che sobbolle nelle cose, nella vita quotidiana dei gruppi sociali e degli individui, al confine, talvolta, fra rappresentazione religiosa e raffigurazione profana.

   I riti, le ricorrenze, le feste patronali e tradizionali, le processioni, la via crucis; dentro e fuori i luoghi di culto le espressioni collettive ed individuali della fede.   I segni del sacro, quelli che  rappresentano il dio che si è fatto uomo e che sono, appunto, segni, cioè cose che indicano altre cose.

 

 

   Religiosità popolare: popolare fino a farsi contaminare, talvolta, da intenti profani quando non blasfemi, perfino da una mescolanza fra religioso e magico.

   La devozione, che a contatto con la creatività tende qualche volta addirittura a perdere il legame con le sue origini, col sacro, cosicché le immagini, siano esse artistiche oppure no, acquistano una loro relativa autonomia, con esiti di qualità alta o bassa a seconda degli autori, dei momenti, dei contesti.

Crocifissi, edicole votive, vetrate di chiese, santini, ex voto, indumenti, oggettistica commerciale, scritte, cartellonistica: ecco le principali emergenze iconografiche, più o meno povere, più o meno rapportate a manifestazioni della fede e del vissuto religioso in genere.

   Le tante forme, insomma, del rapporto fra la gente e la religione, con attenzione sia a quelle più chiassose sia a quelle maggiormente legate all’interiorizzazione del culto ed alla fede vissuta nell’intimo e nella riservatezza, sia alle manifestazioni estetiche fortemente condizionate da infiltrazioni profane sia a quelle più rigorose, sia all’esteriorità legata all’identità ed alla cultura dei luoghi (di una comunità, di un popolo, di un’etnia) sia a quella ufficiale legata all’istituzione ecclesiastica.

   La mescolanza del sacro e del profano, l’uso della religione e della preghiera in relazione a bisogni, non solo spirituali, delle persone; le molteplici traduzioni iconografiche della vicinanza al divino.

   L’arte sacra come fine dell’osservanza del divieto biblico di riprodurre in immagini la divinità, l’oscillare storico fra gli estremi del rigore espressivo rinascimentale e l’attuale diffusione di un’oggettistica naif o anche kitsch, ben oltre il folklore.

   
  LE FOTO DELLA INAUGURAZIONE