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presso il Civico Planetario -  Via Jacopo Barozzi, 31  MODENA

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Pirogrammi, Idrogrammi, Cliché verres, Stenopeogrammi, Fotogrammi e Ossidazioni sono la prova delle sfaccettate funzionalità del mezzo fotografico nelle mani dell'artista. Un analisi sulla possibilità d'intervento creativo che nobilita la realtà fotografata. Il corpus di opere spazia dal Realismo al Concettuale con forte aderenza alla ricerca dell'Informale europeo fino a esiti quasi optical con Segnificazione del 1978, e che pone all'attenzione lo slancio di Migliori con le più recenti "polapressures" e "polaori", interventi sulle polaroid con risultati sorprendenti.

Una ricca sequenza di immagini che esibisce quanto l'Autore sia entrato in contatto con il mondo, con la Natura come con lo strumento, tirando fuori l'anima delle immagini, talvolta intervenendo direttamente sul materiale, ridisegnando, propriamente ri-scrivendo la fotografia.

 

 

   
  BIOGRAFIA DI NINO MIGLIORI  
 

Nino Migliori inizia fotografare nel 1948. La sua fotografia svolge uno dei percorsi più diramati e interessanti della cultura d'immagine europea. Gli inizi appaiono divisi tra fotografia neorealista con una particolare idea di racconto in sequenza e una sperimentazione sui materiali originale ed inedita. Dalla fine degli anni Sessanta il suo lavoro assume valenze concettuali ed é questa la direzione che negli anni successivi tende a prevalere.

Sperimentatore, sensibile esploratore e alternativo lettore, le sue produzioni visive sono sempre state caratterizzate da una grande capacità visionaria che ha saputo infondere in un’opera originale ed inedita. E’ l'autore che meglio rappresenta la straordinaria avventura della fotografia che, da strumento documentario, assume valori e contenuti legati all'arte, alla sperimentazione e al gioco. Oggi si considera Migliori come un vero architetto della visione. Ogni suo lavoro è frutto di un progetto preciso sul potere dell’ immagine, tema che ha caratterizzato tutta la sua produzione.

Sue opere sono conservate presso MamBo - Bologna; Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea - Torino; CSAC - Parma; Museo d'Arte Contemporanea Pecci - Prato; Galleria d'Arte Moderna - Roma; Calcografia Nazionale - Roma; MNAC di Barcellona; Museum of Modern Art - New York; Museum of Fine Arts - Houston; Bibliothèque National - Parigi; Museum of Fine Arts - Boston; Musée Reattu - Arles; SFMOMA – San Francisco. ed altre importanti collezioni pubbliche e private.

   
  BIOGRAFIA DI PAOLO BARBARO  
 

Nato a Fidenza nel 1957, dopo studi tecnici collabora con il CSAC dell’Università di Parma seguendone, dal 1978, i servizi fotografici e gli archivi della fotografia. Nel 1983 consegue la Laurea in Materie Letterarie con una tesi di Storia della Fotografia (relatore prof. A. C. Quintavalle) su Florence Henri e la fotografia delle Avanguardie; in seguito consegue diplomi di perfezionamento in Didattica Museale (Università Roma Tre, 2003) di Alta Formazione Professionale in Nuove Tecnologie applicate ai Beni Culturali (Università di Ferrara, 2006). Dal 1980 è nel Comitato Scientifico della Sezione Fotografia del CSAC, dal 1982 è membro della European Society for History of Photography.  

Dal 1997 al 2000 è docente a contratto di Storia della Fotografia alla Facoltà di Lettere dell’Università di Parma, dal 2006 al 2008 insegna Storia Fotografica dell’Architettura Contemporanea alla Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara (corso Proff. Savi e Brandolini).  

Ha concepito e curato progetti culturali internazionali inerenti le arti e la fotografia (tra cui Light Traces and People/Italy-Spain-Sweden, progetto europeo 1999; Italian Sense of Place, in collaborazione con la Montclair University, New Jersey 2008), ha tenuto interventi e conferenze prevalentemente per Istituzioni Pubbliche su temi inerenti la fotografia, ha pubblicato saggi, articoli e monografie su fotografi (nell’ ambito del CSAC: Studio Villani, 1980; Giovanni Bartoli, 1996; Studio Vasari, 1997; Florence Henri, 1998; oltre a saggi brevi in opere collettive) e si è occupato criticamente dell’opera di numerosi autori contemporanei tra cui Nino Migliori, Giuseppe Morandi, Luigi Ghirri.  

Di quest’ultimo ha curato, con Giulio Bizzarri, Claudia Cavatorta e Gianni Celati, la trascrizione integrale delle lezioni universitarie (Luigi Ghirri, Lezioni di Fotografia, Macerata 2010). Ha concepito e realizzato, anche come fotografo, campagne di ricognizione del territorio (Via Emilia/Immagini locali 1998; PRU Fidenza, 1999-2002; Valle Parola, 2002-2003; Provincia di Reggio Emilia/Biennale del Paesaggio 2005).

   

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