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SELINA BRESSAN

quattro x quattro

Mercoledì 25 novembre 2020 -  h 20.45

Serata a invito on-line sulla piattaforma ZOOM

 

"Quattro x quattro" sottolinea i quattro generi fotografici proposti nella serata e al contempo rappresenta bene lo spirito itinerante e di instancabile esploratrice che caratterizza l'autrice. Sono al suo attivo numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali.

 
  Racconta di sè  
 

Sono una persona che "fa fotografie" come milioni di persone al mondo ma credo di farlo con passione ed amore.
Ho iniziato per gioco, partecipando ad un contest di una rivista di fotografia il cui tema era “Il gioco”. La mia foto è stata pubblicata due mesi dopo e questo mi ha dato lo stimolo per avventurarmi seriamente in questo hobby. E' un'avventura che mi ha vista crescere e migliorarmi, grazie a corsi dedicati, visite a mostre, lettura di libri, viaggi workshop con professionisti del settore.

Il mio genere fotografico negli ultimi anni è orientato verso la fotografia di architettura, specialmente quella moderna e minimalista; mi piacciono le forme, i dettagli, le immagini astratte. Ma amo anche le persone, così spazio nel ritratto e nella fotografia di strada. Amo viaggiare, quindi fotografo luoghi e persone locali. Ed amo la meravigliosa natura che mi circonda, in particolare gli spazi aperti ed infiniti in cui lo sguardo si perde inebriandomi.

Ho esposto in diverse mostre collettive e ho realizzato alcune mostre personali. Mi piace guardare la gente osservare con attenzione le mie immagini e poi sorridere piacevolmente o pormi qualche domanda.

In questi anni ho vinto diversi premi e ottenuto menzioni d'onore a concorsi nazionali ed internazionali di fotografia. Non partecipo per vincere ma per mettermi in gioco. Ottenere un risultato fa crescere in me l'idea di saper fare abbastanza bene ciò che faccio. Ma non si finisce mai di imparare e quindi continuo a studiare perchè, come dice un mio amico fotografo professionista, “Bisogna restare sempre allievi”.

 
     
  Commento di Gianni Rossi  
 

Selina Bressan è stata ospite del Colibrì in videoconferenza lo scorso mercoledì (25 novembre 2020) per una serata dal titolo “QUATTRO X QUATTRO”, un riferimento ai quattro generi fotografici da lei sviluppati nell'incontro on-line (architettura, still life, fotografia di viaggio, ritratto) ma anche una metafora della instancabilità di Selina, e della sua capacità di muoversi con destrezza sui diversi terreni. Progetti fotografici a tutto campo che hanno stimolato commenti e riflessioni.

Di notevole interesse l’opera “NOIA”, chiaramente ascrivibile all’arte fotografica concettuale, come ho avuto modo di sottolineare durante la serata. Nel momento in cui viene predisposto un allestimento che impone alla macchina fotografica uno scatto casuale temporizzato, diventa inevitabile un riferimento a “Crossroad, via Emilia” di Nino Migliori. Un itinerario da Piacenza a Rimini utilizzando uno strano marchingegno costituito da due macchine fotografiche orientate in modo contrapposto che gli hanno permesso, ad ogni incrocio, di immortalare quanto era di fronte ma contemporaneamente anche quanto era alle sue spalle.

Ancora di più emerge la citazione ad Auggie Wren, immortalato nel film Smoke, fotografo e tabaccaio che per quattordici anni, tutte le mattine, esattamente alle 8:00, montava sul cavalletto la macchina fotografica davanti al suo negozio e fotografava la 3° strada, NYC, sempre con la stessa inquadratura, all’interno della quale, nell’alternanza di luci, ombre, sole, pioggia, emergeva un’Umanità profondamente ricca e variegata.

Franco Vaccari, uno dei massimi esponenti della fotografia concettuale, teorico della “esposizione in tempo reale”, rinuncia al controllo, esaltando l’indipendenza operativa della fotocamera e la casualità dello scatto. Dalla casualità possono scaturire informazioni che permettono di analizzare e interpretare luoghi ma anche espressioni, reazioni emotive sempre in modo diretto e non mediato. Proprio come ha fatto Selina.

Ma c’è un altro aspetto che mi ha particolarmente colpito dell’opera “ritrattistica” di Selina e che forse potrà diventare uno spunto per miei personali approfondimenti: l’idea di fotografare “gli stati d’animo”. Fotografiamo paesaggi, architetture, fauna, luoghi più o meno esotici. Fotografare gli stati d’animo può essere una nuova sfida.

 
   
   
     
   
   
     
     
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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